I carabinieri di Trento hanno
identificato e denunciato per lesioni personali una ragazza, il
padre di questa, ed il convivente di lei che, secondo i
militari, sarebbero i responsabili dell'aggressione al barista
Adriano Cavosi avvenuta lo scorso giugno. Il barista era stato
aggredito e minacciato nel locale che la figlia gestisce in via
Vittorio Veneto dopo aver rimproverato una ragazza che stava
passando in bici. Cavosi le aveva chiesto di andare più piano e
di usare la pista ciclabile. Per tutta risposta la donna lo
aveva insultato e poi colpito, scagliandogli addosso la sua
bici, prima di allontanarsi. Poco dopo la donna era tornata
indietro accompagnata dal convivente, che aveva aggredito
nuovamente il barista, questa volta alle spalle, minacciando di
morte lui e la sua famiglia.
Cavosi, dolorante per le lesioni riportate, aveva quindi
chiamato i carabinieri. Nel frattempo era stato nuovamente
raggiunto dalla ciclista, che si era presentata in compagnia di
un altro uomo, il padre, che aveva chiesto minacciosamente
spiegazioni su quanto avvenuto, intimidendo ancora il barista.
Cavosi aveva dovuto ricorrere alle cure mediche e in pronto
soccorso aveva rimediato 10 giorni di prognosi.
Le indagini dei carabinieri sono proseguite e, con una certa
sorpresa degli stessi militari, si è scoperto che il terzo uomo,
che inizialmente aveva dichiarato di essere un conoscente del
padre della ciclista, è in realtà il padre della donna. Gli
investigatori sono quindi riusciti ad identificare la ciclista
ed il compagno convivente, che avrebbe aggredito Cavosi alle
spalle e per tutti e tre è partita la denuncia.
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