Materiali di pregio che raccontano
una parte importante della storia d'Italia diventano oggetto
della convenzione di prestito siglata oggi dal Museo della
guerra di Rovereto con il Museo nazionale storico degli alpini
di Trento. Tra questi, il cappotto ufficiale degli alpini
appartenuto a Cesare Battisti, finora conservato presso
l'istituzione roveretana.
Insieme a questo, anche un esemplare di maschera anti gas
italiana polivalente unica (1916-1917), modello piccolo n.2, con
involucro in metallo e la scritta "Chi si leva la maschera
muore. Tenetela sempre con voi", che andrà ad arricchire il
nuovo percorso espositivo.
Il Museo dedicato alla storia delle truppe alpine è in attesa
della riapertura al pubblico dopo l'ampliamento della sua
storica sede sul Doss Trento e il completo rinnovamento dei suoi
allestimenti, iniziative che andranno a valorizzare l'ampia
collezione posseduta dal Museo che dipende direttamente dal
ministero della Difesa. I temi toccati negli allestimenti hanno
molto in comune con quelli su cui il Museo della guerra da
sempre cura studi e ricerche. La prima guerra mondiale e lo
studio delle vicende legate all'irredentisimo sono tra i temi
più indagati e condivisi dai due enti.
Il museo di Rovereto acquisisce alcuni pezzi che vanno ad
aggiungere contenuti al racconto storico legato alle campagne
militari italiane a cavallo tra Ottocento e Novecento: un
cannone italiano da montagna da 7 cm Br. Ret. con scritta
"Zevio", utilizzato durante la battaglia di Adua del 1896, un
cannone turco ad avancarica in bronzo, preda bellica durante la
guerra di Libia nel 1911-12, e infine una barca italiana del
genio pontieri mod. 1860/1914, utilizzata per realizzare i ponti
di barche che permettevano di attraversare i corsi d'acqua anche
durante la prima guerra mondiale. Alcuni di questi pezzi
verranno esposti al Museo della guerra nel nuovo percorso di
visita che sarà completato nel corso dei prossimi mesi.
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