Grazie al recente ritrovamento in
Trentino della Leptopilina japonica, un parassitoide alieno in
grado di contrastare la Drosophila suzukii, si aprono nuove
prospettive nell'ambito del controllo biologico del moscerino
che si nutre della polpa dei piccoli frutti e che sta creando
ingenti danni ai produttori trentini, e non solo. Lo comunica la
Fondazione Mach in una nota.
Questo insetto alieno, trovato in un ciliegeto in valle
dell'Adige, mostra delle somiglianze ed integra validamente
l'attività che verrà svolta dall'altro parassitoide, il Ganaspis
brasiliensis, appena importato dalla Svizzera e attualmente in
sperimentazione nelle celle di quarantena della Fondazione Mach
di San Michele all'Adige e che rimane tuttora il principale
candidato nella implementazione della lotta biologica. I due
insetti svolgeranno un'azione sinergica, dunque, nel controllo
biologico della Drosophila suzukii.
La scoperta è stata realizzata nell'ambito di un dottorato
di ricerca attivato da Fem e Università del Molise con il
contributo di Sant'Orsola sca e, più in generale, è frutto del
progetto "lotta biologica alla specie aliena" finanziato dalla
Provincia autonoma di Trento. "L'indagine è ancora in corso, ma
è possibile fin d'ora affermare che la presenza di L. japonica è
già diffusa in provincia, in quanto è stata riscontrata in altri
cinque siti distanti fra loro fino a 20 km e collocati ad
altitudini comprese fra 211 e 685 metri", commentano Alberto
Grassi e Simone Puppato del Centro trasferimento tecnologico
Fem.
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