Il Trentino inizierà da lunedì, e
non da domani 5 novembre come previsto, ad applicare il Dpcm del
Governo per quanto riguarda la scuola. Successivamente chiederà
una deroga per poter fare il 50%, anziché il 100%, della
didattica a distanza alle superiori, con "due o tre giorni in
presenza dietro certificazione sanitaria", spiega il presidente
della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Non
sappiamo ancora in che zona siamo classificati e quindi non ci
sentiamo di dire questa sera alle famiglie che da domani la
scuola cambia in modo così importante", precisa Fugatti.
Le possibilità che la richiesta sia accettata, aggiunge
l'assessore all'istruzione, Mirko Bisesti, sono minime:
"Sappiamo che i margini sono pochissimi. Recepiremo il Dpcm
nazionale ma chiediamo al Governo, di concerto con il ministero
dell'Istruzione e quello della Salute, più flessibilità sulla
didattica a distanza. Chiediamo che non superi il 50%, anche
come riconoscimento al lavoro e agli investimenti fatti sulla
scuola, con 330 classi create in più e 800 persone in più tra
insegnanti e assistenti. Questi sono gli elementi che ci hanno
portato a diversificarci dal resto d'Italia".
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