In Alto Adige dopo lo screening di
massa ora si passa alla fase 2 con altri test per monitorare la
situazione epidemiologica e per rendere duraturi gli effetti
dello screening. Saranno 4900 gli altoatesini estratti a sorte a
cui verrà chiesto di sottoporsi volontariamente ai test
settimanalmente. "Si pensa di riuscire così ad individuare
precocemente eventuali nuovi focolai", ha spiegato in conferenza
stampa online il direttore dell'azienda sanitaria Florian
Zerzer.
Rimane in vigore il monitoraggio dei Comuni. Inoltre, per
avere un ulteriore conferma dell'andamento epidemiologico in
Alto Adige si vuole far ricorso all'analisi delle acque reflue
per ogni comune e si intendono fare test nei vari settori com'è
avvenuto quest'estate per il personale del settore turistico,
per dare maggiore sicurezza agli ospiti. Inoltre, andranno
attuate collaborazioni come per esempio con Assoimprenditori per
fare test nelle aziende, così il direttore dell'Azienda
sanitaria altoatesina Florian Zerzer in una conferenza stampa
virtuale.
Il capoprogetto dello screening di massa Patrick Franzoni ha
elencato i numeri dello screening che è stato completato ieri.
"Vi hanno partecipato 362.050 cittadini che si sono sottoposti
volontariamente al test. 181.319 erano uomini, 175.612 le donne.
Si tratta dell'80% della popolazione altoatesina. Sono stati
isolati 3.619 asintomatici positivi. L'indice Rt che era fra
l'1,3 e l'1,4 si è subito abbassato al di sotto del valore 1 e
il valore odierno calcolato sembra di 0,5 che era quello che ci
siamo posti come obiettivo quando abbiamo programmato test", ha
concluso Franzoni.
L'assessore Thomas Widmann, ideatore dello screening, ha
lanciato un appello alla popolazione per continuare ad osservare
le regole.
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