"Siamo molto contenti, dopo lo
screening di massa che ha visto la partecipazione di 363.000
cittadini, di iniziare la fase due: arriveranno test per 4.000
persone in tutti i Comuni, poi testeremo le scuole superiori,
gli insegnanti e anche 1.500 volontari. Dobbiamo trovare,
isolare e testare, senza la partecipazione della cittadinanza
non vinceremo mai ma abbiamo già visto che la popolazione ha
saputo rispondere bene". L'assessore provinciale alla Sanità
dell'Alto Adige Thomas Widmann, ha presentato così la fase 2
della campagna di screening di massa di Provincia e Azienda
sanitaria, dopo quella eseguita a fine novembre.
Per i più piccoli verrà utilizzato un particolare tampone
salivare, ha spiegato Elisabetta Pagani, direttrice del
laboratorio di Microbiologia del comprensorio di Bolzano: "Si
tratta di un tamponcino di cotone che viene inserito in bocca,
in questo modo si impregna di saliva, viene quindi reinserito
nella provetta che viene chiusa, richiusa e trasportata in
laboratorio, dove provvediamo alla ricerca dell'antigene. Si
tratta infatti - precisa la dottoressa Pagani - di un tampone
antigienico: quindi non sostituisce il molecolare ma ha il
grosso vantaggio di essere molto poco invasivo".
"Tre settimane fa eravamo molto molto preoccupati, con quei
numeri avremmo resistito sì e no 10 giorni, poi saremmo stati ko
perché non avremmo avuto letti in ospedale. L'azione di testing
di massa ci ha salvati, ma ora dobbiamo rendere questi risultati
solidi e duraturi", ha aggiunto Florian Zerzer, dg dell'Azienda
sanitaria altoatesina. Oltre alle 4.000 persone scelte
casualmente, ci saranno anche 900 testati settimanalmente tra il
personale delle scuole. "Abbiamo inoltre scelto un ulteriore
campione di 300 studenti delle superiori e questo ci garantisce
un monitor specifico per la specifica fascia popolazione", ha
detto Zerzer. "In totale ci saranno 5.200 persone testate
settimanalmente, così riteniamo di poter agire in modo
tempestivo per prevenire nuovi focolai".
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