Agitu Gudeta, etiope di 42 anni
diventata simbolo di integrazione per il successo della sua
azienda agricola la 'Capra Felice' in Trentino, è stata trovata
morta nella sua abitazione, a Frassilongo (Trento). Secondo le
prime informazioni, si tratterebbe di un omicidio. Sul corpo
della donna ci sarebbero lesioni riconducibili a un atto
violento. Forse sarebbe stata colpita da un martello, alla
testa. A trovare la donna già morta, in camera da letto, sono
stati i vicini di casa, allertati da un conoscente della vittima
preoccupato perché la donna non era andata a un appuntamento. I
carabinieri sono accorsi sul posto assieme al magistrato, e dal
medico legale si attendono chiarimenti sulle cause del decesso.
Dai primi riscontri non appaiono segni di effrazione.
Circa due anni fa, Agitu aveva ricevuto minacce e subito una
aggressione a sfondo razziale. Lo scorso gennaio l'autore della
violenza era stato condannato a 9 mesi per lesioni dal Tribunale
di Trento, mentre l'accusa di stalking finalizzato alla
discriminazione razziale era stata lasciata cadere,
contrariamente a quanto aveva chiesto l'accusa.
Agitu, nata ad Addis Abeba nel 1978, aveva studiato
sociologia in Italia e poi era tornata nel suo Paese. Nel 2010,
a causa della situazione di conflitto interna, aveva fatto
ritorno in Italia e nella Valle dei Mocheni aveva dato vita alla
sua azienda della quale si erano occupate anche trasmissioni
televisive e riviste come Vanity Fair. A Trento aveva aperto un
punto vendita di formaggi e prodotti cosmetici a base di latte
di capra. Sul suo profilo Fb, il 25 dicembre, aveva scritto
"Buon Natale a te che vieni dal sud, buon natale a te che vieni
dal nord, buon natale a te che vieni dal mare, buon natale per
una nuova visione e consapevolezza nei nostri cuori".
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