Durante la seconda ondata della pandemia, gravi conseguenze sulla capacità produttiva delle aziende del Trentino, in particolare quelle legate all'industria turistica, sono state rilevate dall'indagine sulla congiuntura in provincia di Trento relativa all'ultimo trimestre del 2020, curata dall'Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio in collaborazione con l'Ispat.
L'indagine mette in evidenza un quadro di crisi marcata, con una perdita di fatturato complessivo pari al 14%. La riduzione dei ricavi è quindi significativa - sottolinea la Camera di commercio - seppur più contenuta rispetto a quella evidenziata nel trimestre aprile-giugno, che era coinciso con il momento più acuto della prima ondata di contagi e che aveva causato una riduzione del fatturato prossima al 30%. I ricavi delle vendite hanno subito importanti contrazioni, ma non di portata drammatica per settori come il manifatturiero, i trasporti e il commercio, che oscillano tra il -3 e il -6%. Altri ambiti, come l'edilizia, evidenziano invece una sostanziale tenuta, mentre i servizi alle imprese risultano addirittura in crescita. Più negativa la situazione per i servizi alla persona, che registrano un calo superiore al 12%, ma sono soprattutto le categorie ristoranti-bar (-48,1%), attività sportive e ricreative (-59,9%) e il settore ricettivo (-74,1%) a caratterizzarsi per le contrazioni più drammatiche.
Riguardo all'occupazione, si riscontra una contrazione del 25% per ristoranti-bar e addirittura del 50% per gli alberghi e le altre strutture ricettive.
"Sulla base di questi dati - ha detto Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento - nel corso del 2020 il sistema economico del Trentino ha perso il 9,3% del fatturato complessivo, circa 3 miliardi di euro. La mancanza di queste risorse non solo peserà fortemente nei prossimi mesi in termini di minori investimenti e di minore capacità di spesa delle famiglie, ma potrà favorire l'infiltrarsi della criminalità nel nostro tessuto imprenditoriale. Per questo motivo abbiamo sottoscritto con i vertici della Guardia di Finanza un protocollo d'intesa per intensificare monitoraggio e controllo per prevenire qualsiasi interferenza malavitosa".
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