/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Alto Adige: figlia carabinieri ucciso incontra ex terrorista

Alto Adige

Alto Adige: figlia carabinieri ucciso incontra ex terrorista

Documentario sul primo incontro 56 anni dopo l'imboscata

BOLZANO, 16 marzo 2021, 16:21

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Che non succeda mai più". E' questo lo scopo che ha spinto Dina Tiralongo, figlia del carabinieri VittorioTiralongo ucciso nel 1964 durante un'imboscata davanti alla caserma di Selva dei Mulini, ad incontrare l'ex terrorista sudtirolese Siegfried Steger, ritenuto dalle autorità italiane uno dei responsabili del delitto. Rai Südtirol ha trasmesso ieri sera il film sull'incontro, a 56 anni dal tragico fatto, dell'82enne con la figlia e Franca Cornallo, la vedova del carabinieri ucciso.
    "Voglio guardarlo negli occhi" è il titolo del documentario del giornalista bolzanino Artur Oberhofer che a breve sarà disponibile anche in lingua italiana.
    Steger era uno dei cosiddetti ''bravi ragazzi della Valle Aurina'', condannato all'ergastolo, vive da molti decenni in contumacia in Austria. Steger non ammette direttamente l'aguato, ma neanche lo nega. "Non so esattamente quante persone sono morte in Val Pusteria", afferma. "Certe cose non si possono fare con i guanti bianchi". "Mi dispiace per i morti su entrambi le parti", prosegue, aggiungendo però che rifarebbe tutto: "Mentirei se dicessi che mi pento di qualcosa che ho fatto". "Se non fosse successo niente, gli italiani avrebbero ritardato ulteriormente (l'autonomia, ndr.), fino ad essere in maggioranza", ribadisce Steger.
    L'incontro inizia sul portone di casa con Steger in difensiva e, con i minuti che passano, culmina in momenti di commozione su entrambi i lati. L'82enne propone una lapide "per gli italiani caduti". Dina Tiralongo chiede più volte a prendere la distanza dalla violenza. "Vorrei - risponde - che una cosa del genere non accadesse mai più. Non abbiamo bisogno della violenza". "Porto il papà nel cuore", confessa Steger, invitando infine la figlia e la vedova Tiralongo nella sua casa.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza