Continua il braccio di ferro tra
l'azienda di trasporto locale Sad e la Provincia di Bolzano. Lo
storico trenino del Renon a Soprabolzano rischia, infatti, di
restare senza vagoni con il passaggio a una gestione in house.
L'ad di Sad, Ingomar Gatterer, ha replicato ad una diffida della
Provincia ribadendo l'intenzione di cedere, una volta conclusa
la concessione, i quattro treni "Appenzellerbahn" lì utilizzati.
In mano alla Provincia, a questo punto, resterebbero solo i
vagoni storici e non quelli moderni.
"Sad, infatti - osserva Gatterer - già dal 2020 ha acquisito
concrete proposte per vendere all'estero i quattro treni per un
importante corrispettivo" e "a tale scopo ha già assunto precisi
impegni con la ditta specializzata per avviare il trasporto dei
4 treni dal 22 aprile terminandolo entro il 15 maggio prossimo".
La vendita dei treni, sostiene ancora Gatterer, "non pregiudica
in alcun modo la regolarità del servizio in quanto l'art.6 delle
'Specifiche tecniche' prevede esattamente che in caso di
interruzione del servizio per cause dipendenti dal
concessionario (questi) è tenuto ad assicurare il servizio
sostitutivo". "Non esiste, quindi - aggiunge l'amministratore
delegato di Sad - alcuna ragione di urgenza né alcun pericolo
anche perché la Provincia di Bolzano, in previsione di acquisire
il servizio, aveva tutto il tempo di procurarsi i relativi mezzi
di trasporto. E non esiste nemmeno alcuna urgenza né alcun
pericolo imminente in quanto il servizio di trasporto oggi
svolto dal treno può essere ottimamente svolto attraverso il
servizio sostitutivo degli autobus".
Gatterer contesta anche la possibilità che la Provincia
requisisca il materiale rotabile. Significherebbe, afferma
l'amministratore di Sad, "sottrarre i beni del privato senza
pagarne il giusto corrispettivo; una vera e propria depredazione
attuata per procurare gratuitamente dei valori economici alla
propria società in house, cioè per un interesse proprio".
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