La comunità del Seminario di
Bressanone ha accolto dodici nuovi candidati al sacerdozio
provenienti da Africa e Asia. Il progetto, varato dalla diocesi
di Bolzano Bressanone d'intesa con le diocesi di origine,
prevede che dopo la conclusione degli studi e l'ordinazione
sacerdotale i giovani svolgano il servizio di cooperatori in
varie parrocchie altoatesine per cinque anni, prima di rientrare
nel Paese di origine.
"Dieci candidati al sacerdozio provengono dalla Tanzania e
due dall'India. La maggior parte è accolta nel Seminario
maggiore, due vengono ospitati nell'abbazia di Novacella. Ora
sono sottoposti al prescritto periodo di quarantena. In autunno
inizieranno il percorso quinquennale in teologia e filosofia
allo Studio teologico accademico a Bressanone", spiega il
rettore del Seminario, Markus Moling.
Nel frattempo, fino all'autunno seguiranno corsi intensivi di
tedesco. In estate sono previste le prime iniziative sul
territorio, come l'impegno in aiuto dei contadini di montagna o
nella cura pastorale dei malati, per favorire la conoscenza
della realtà locale e della popolazione. Dall'autunno i
seminaristi faranno anche pratica di servizio pastorale nelle
singole parrocchie della diocesi.
"Grazie a tutti coloro che stanno facendo crescere questo
nuovo capitolo della nostra storia diocesana - ha detto il
vescovo, Ivo Muser - Ai giovani seminaristi un caloroso
benvenuto nella nostra diocesi: che possano trovare la loro
strada nei prossimi anni e ricordare a tutti che la nostra non è
una Chiesa nazionale ma una comunità cattolica universale".
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