Approvato il primo 'Bilancio di
genere' dell'Università di Trento. Il documento verrà presentato
il 26 maggio durante l'evento pubblico "B come bilancio, G come
genere. L'esperienza dell'Università di Trento" al quale
parteciperà la ministra per le Pari opportunità e la famiglia,
Elena Bonetti.
"Riteniamo - afferma il rettore Flavio Deflorian - che questo
strumento rappresenti un'opportunità rilevante per consolidare
il lavoro condotto fino ad ora e per aumentarne l'efficacia,
perché si dedica una specifica attenzione ai processi di
programmazione e rendicontazione, oltre che di comunicazione.
Siamo consapevoli e anche orgogliosi del lavoro fatto fino a
qui, ma sappiamo altrettanto bene che molto resta ancora da
fare".
Il testo accoglie i principali dati relativi alle tre
componenti della comunità universitaria (popolazione
studentesca, personale docente e ricercatore e personale tecnico
amministrativo) e presenta le azioni che negli ultimi due anni
l'Università di Trento ha posto in essere in tema di pari
opportunità di genere e di contrasto ad ogni forma di
discriminazione.
Non tutte le voci a bilanci - osserva il documento - possono
dirsi pienamente soddisfacenti. I tassi di occupazione mostrano
ad esempio ancora un certo svantaggio per le donne, così come
trova conferma il fenomeno della segregazione orizzontale del
personale tecnico-amministrativo, con le donne che si
concentrano in alcune aree, come quella socio-sanitaria, le
biblioteche, o il comparto amministrativo; mentre gli uomini
sono in maggioranza nelle aree tecnico-scientifiche, di
elaborazione dati, nei servizi generali e nella dirigenza
amministrativa. Va evidenziato, per contro, un progressivo
incremento della presenza di docenti ordinarie dell'Università
di Trento negli ultimi anni: dall'11,7% del 2015 al 17,2% del
2019, da 20 ordinarie (su un totale di 175 docenti di prima
Fascia) a 35 (su 199) nell'anno accademico considerato. "Una
crescita che può essere salutata positivamente, nonostante la
presenza femminile in questa specifica fascia risulti ancora
esigua e al di sotto della media nazionale (pari al 25,3%)".
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