Un medico cinquantenne rischia
l'imputazione di omicidio volontario con dolo eventuale. Con
questa ipotesi di accusa infatti il giudice di Bolzano Walter
Pelino ha restituito gli atti al pubblico ministero affinché
indaghi sulla vicenda, che risale al gennaio 2014, per la quale
l'imputato era inizialmente accusato solo per omissione di
soccorso. Il medico trovò nella cantina dell'abitazione della
sua convivente a Firmian, il corpo inanimato della donna, che
aveva assunto della cocaina in via endovenosa.
L'uomo, secondo l'accusa, non la soccorse ma fece acquistare
da un amico degli ansiolitici da dare alla donna, che però non
si riprese. Solo a quel punto venne dato l'allarme ma la donna
morì dopo pochi giorni di ricovero in ospedale. Secondo
l'accusa, il medico avrebbe ritardato nel chiamare i soccorsi e
accettato in questo modo il rischio che la sua compagna potesse
morire, per evitare di restare invischiato in una vicenda di
droga che avrebbe messo a rischio il suo posto di lavoro e la
sua reputazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA