Nel campo base dell'Everest "senti
dalle tende chiuse persone che rantolano e tossiscono. Sembra un
ospedale da campo, è inquietante". L'austriaco Lukas Furtenbach
descrive così la situazione Covid ai piedi della montagna più
alta del mondo. "Anche le squadre che hanno rispettato
rigorosamente le misure di sicurezza sono state colpite. E'
impossibile farla franca", dice l'alpinista al quotidiano
viennese Der Standard, dopo aver preso la decisione di
interrompere la spedizione.
Il tirolese racconta di aver completamente isolato la sua
squadra e comunque un membro è risultato positivo dopo una fase
di acclimatazione in un campo avanzato. "La nostra unica
spiegazione è la cascata del Khumbu, dove gli alpinisti sono
molto vicini e respirano pesantemente a causa dello sforzo",
ipotizza Furtenbach. Il capo spedizione ha perciò annullato la
scalata della montagna. "Un recupero in elicottero durante la
salita sarebbe quasi impossibile. Non posso assumermi la
responsabilità per 20 clienti e 27 sherpa", aggiunge.
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