È la geometria delle sfumature
cromatiche, tratto caratteristico dell'arte urbana di Ciredz, a
dare nuova dimensione alla parete cieca e inviolata del palazzo
Ipes che si affaccia su piazza Don Bosco, a Bolzano. L'edificio
al civico 9 di via Sassari è diventato un'immensa tela verticale
che ospita la quinta e penultima opera murale di "Breathe!"
Project. Un percorso artistico ideato da Outbox - Urban Art in
South Tyrol, in collaborazione con la cooperativa sociale Young
Inside e con il decisivo sostegno della Ripartizione Cultura
italiana della Provincia di Bolzano, che in pochi mesi ha
portato in Alto Adige i lavori in parete di artisti locali,
italiani e internazionali dalle sensibilità più diverse.
E così - dopo "Mimesi" del cagliaritano Tellas in via
Brennero a Bolzano, "Sera - Abend" della spagnola Elisa
Capdevila a Merano in piazza San Vigilio, "Punto di fuga -
Fluchtpunkt" dell'altoatesino Egeon alle scuole "Gandhi" di
Laives e "Tempus fugit" dello spagnolo Escif alla Berufsschule
di Brunico - il protagonista del nuovo progetto murale che sta
contaminando la provincia è ora l'artista sardo noto per la sua
tecnica capace di trasformare pareti piatte e bidimensionali in
mappe topografiche a segmenti di colore in tonalità dégradé.
Ciredz, all'anagrafe Roberto Cireddu, è uno degli interpreti
più interessanti del movimento urbano astratto italiano. Nasce
nel 1981 in provincia di Cagliari e sviluppa presto una cifra
stilistica unica con cui realizza opere astratte site-specific
di vaste dimensioni. Ha partecipato al Katowice Street Art
Festival in Polonia e all'Asalto Festival in Spagna, all'Altrove
Festival in Italia come a WeaArt in Danimarca, oltre al celebre
Village Underground Wall a Londra.
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