Dal 9 al 24 settembre torna in
Alto Adige il festival Transart, come sempre organizzato nei
luoghi più suggestivi e meno convenzionali: dalle centrali
idroelettriche ai magazzini industriali, dalle cittadine e prati
all'ombra delle montagne, ai monasteri e ai luoghi
ipertecnologici della nuova produttività contemporanea. Concerti
punk-rock, musica nelle serre e nelle fabbriche, happening
lunghi un giorno, un convegno di futurologia, performance nelle
cucine, nelle piazze (con tanto di cabine telefoniche) e un
omaggio ai vent'anni dalla morte di Iannis Xenakis.
Tra gli appuntamenti il primo western collettivo dell'Alto
Adige: al posto di un sovraffollato set, l'ensemble Zeitkratzer
- che ha collaborato, tra gli altri, con Lou Reed - costruisce
un luogo basato sulla collaborazione fra discipline e sulla
cooperazione con gli artisti e le comunità locali. La base
musicale di partenza sono i canti rituali indiani e le storiche
registrazioni delle canzoni dei cowboy: immediate, rumorose e
capaci di affrontare argomenti tabù come l'alcool, le droghe, la
morte violenta. Al termine delle riprese il materiale raccolto
verrà montato e utilizzato per un concerto finale con proiezione
video: fra porte che sbattono, colpi di pistola, campane funebri
e gocce di pioggia sulle falde dei cappelli. Fra gli ospiti di
questa edizione: la cantante Peaches, l'artista Isabel Lewis,
Laurie Anderson, zeitkratzer ensemble, Murcof & Sergi Palau,
Sabrina Rattè e Aquarian and Sougwen Chen, Azione_Improvvisa,
Manu Delago e tanti altri
Riproduzione riservata © Copyright ANSA