"Esiste ormai un'omogeneità nell'emergenza lavorativa che sta vivendo il settore giornalistico in Italia. L'informazione è strategica per la tenuta delle istituzioni democratiche, come ricordato più volte dal presidente Mattarella, ma se esiste un'attenzione della più alta carica dello Stato alle criticità del nostro settore, non uguale attenzione si riscontra tra chi è chiamato a porvi rimedio. Siamo un settore in crisi strutturale da anni, siamo settore di rilevanza costituzionale, ma tutto ciò pare che non interessi al Governo". Lo ha affermato il segretario generale della Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Raffaele Lorusso, nel corso del suo intervento all'assemblea del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, a Bolzano.
"Non siamo diversi da altri lavoratori, quindi ci aspetteremo la stessa attenzione rivolta ad altri settori ritenuti strategici per il Paese. Evidentemente si vuole colpire una categoria che viene identificata come in grado di incidere sull'opinione pubblica. Non c'è alcuna volontà di affrontare nodi cruciali come il contrasto al lavoro precario e alle liti temerarie, che rendono l'informazione meno autorevole e più ricattabile. Non si capisce che indebolire questa categoria significa indebolire la democrazia di questo Paese. Il governo deve dare risposte: non assisteremo inermi alla scomparsa del settore", ha aggiunto Lorusso. Il segretario ha poi invitato la categoria a non rassegnarsi al declino, "iniziamo a essere protagonisti del nostro tempo".
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