In Alto Adige quasi 600 i bambini
fanno "homeschooling" per non doversi sottoporre alle misure
anti-contagio nelle scuole. Prima della pandemia, tra i 30 e i
50 bambini non sentivano mai la campanella e studiavano sul
tavolo di cucina. I motivi all'epoca erano particolari esigenze
familiari oppure di apprendimento. Nell'anno scolastico 2020/21,
con i primi provvedimenti anti-Covid, il numero è salito a 130,
quest'anno il numero è letteralmente "esploso". Alcune di queste
famiglie si sono organizzate in gruppi per seguire, oppure far
seguire assieme i loro figli, anche se di età diversa.
Non esistono dati ufficiali sulle scuole 'clandestine', come
sono state battezzate dalla stampa. Nessuno vuole parlare con la
stampa. "Abbiamo paura", si giustifica un padre interpellato
dall'ANSA. "Dobbiamo tutelare i nostri figli, abbiamo visto che
le nostre parole vengono distorte a piacimento della politica",
aggiunge e mette giù. Anche in paese nessuno vuole "fare la
spia". "E' vero, alcuni bambini, anche di paesi vicini, di certo
meno di dieci, si trovano in una casa per studiare assieme",
taglia corto un vicino. Si mormora che li segua un insegnante
no-vax sospeso dall'insegnamento, ma in questo caso nessuna
conferma e prova.
"I Comuni sono stati invitati a non mettere a disposizione
dei locali, inoltre i sindaci e l'ispettorato del lavoro seguono
la questione con molta attenzione", spiega la direttrice della
scuola di lingua tedesca in Provincia di Bolzano, Sigrun
Falkensteiner.
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