Alpidio Balbo, 90 anni compiuti in
marzo, è tornato in Africa. Il fondatore del Gruppo Missionario
"Un pozzo per la vita" Merano (Gmm) è in Benin per visitare le
opere realizzate dall'organizzazione di volontariato nel Paese
dell'Africa occidentale. Il viaggio cade nel 50/o anniversario
dall'inizio dell'attività missionaria di Balbo.
Arrivato a Cotonou, nel sud del Paese, Balbo ha incontrato
Gregoire Ahongbonon, il fondatore dei Centri "Oasis d'Amour",
noto alla stampa internazionale come "l'uomo che in Africa
libera i malati di mente in catene". Con l'associazione "San
Camillo" da lui presieduta il GMM ha avviato da anni una
collaborazione sostenendo, in particolare, la costruzione del
centro di cura di Zooti, in Togo, e la ristrutturazione di
quello di Bohicon in Benin.
"L'emergenza Covid - ha dichiarato Balbo - ha fatto venire
meno tante risorse economiche proprio nel momento in cui i
nostri amici africani più hanno bisogno del nostro aiuto. Sono
tornato in Africa anche con questo obiettivo: ricordare che c'è
chi, a prescindere dalla pandemia, manca dell'essenziale per
vivere e chiede che non ci dimentichiamo di loro".
Il programma di viaggio del fondatore del GMM prevede visite
ed incontri nelle principali città del Paese, quali Parakou,
Bembereke, N'dali e Natitingou, dove l'organizzazione meranese
ha realizzato scuole, centri di salute, perforazioni per l'acqua
potabile. La prima tappa è fissata a Bohicon, dove, il 4 marzo
del 1971, Balbo arrivò per la prima volta in Benin (allora
Dahomey).
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