I sindacati del pubblico impiego
del Trentino hanno annunciato l'astensione dalle prestazioni
aggiuntive e la proclamazione dello sciopero per l'intera
giornata del 16 dicembre, chiedendo alla Giunta provinciale di
Trento di prevedere nel disegno di legge di stabilità le risorse
necessarie per gli aumenti contrattuali del triennio 2019-21,
nuovi finanziamenti per il personale della scuola e della
formazione professionale, le progressioni di carriera e la
revisione degli ordinamenti professionali e del sistema di
classificazione. Lo sciopero - informa una nota - segue il
fallimento della conciliazione tra l'esecutivo provinciale e le
parti sociali sul rinnovo dei contratti pubblici avvenuto
davanti al commissario del governo per la Provincia di Trento,
Gianfranco Bernabei.
"Il presidente Maurizio Fugatti non rinuncia a perpetrare
atti di arroganza nei confronti dei suoi dipendenti, e anche
stamattina ha fatto pervenire alle parti sindacali la propria
indifferenza sulla vertenza sul rinnovo dei contratti pubblici,
riservandosi di valutare autonomamente nel corso della
discussione in aula sul ddl di stabilità eventuali modifiche
all'attuale testo di legge. Non ci resta che dare seguito alla
mobilitazione, come ci chiedono migliaia di lavoratori",
scrivono, in una nota congiunta, i segretari delle
organizzazioni sindacali del Trentino Luigi Diaspro (Fp Cgil),
Cinzia Mazzacca (Cisl Fp), Giuseppe Pallanch (Uil Fp), Stefania
Galli (Cisl scuola), Giuseppe Varagone (Uil Fpl sanità),
Maurizio Valentinotti (Fenalt) Cesare Hoffer (Nursing up) ed
Ennio Montefusco (Satos).
I sindacalisti hanno inoltre fatto sapere che il prossimo 30
novembre presidieranno i lavori del Consiglio provinciale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA