Inaugurato questa mattina al
Teatro Sociale l'anno accademico 2021/22. Una data simbolica
sottolineata dal rettore Flavio Deflorian, dal momento che
l'Università di Trento compie 60 anni. "Il Trentino degli anni
Cinquanta - ha osservato il rettore nel suo intervento
introduttivo - era una terra povera, con una struttura economica
arretrata, risorse naturali e finanziarie limitate. Il Trentino
di oggi è invece una realtà all'avanguardia, in Italia e nel
mondo, che gli indicatori collocano al vertice delle classifiche
che misurano la qualità della vita e dei servizi. Nonostante un
contesto così diverso, queste due stagioni hanno in comune la
collaborazione tra realtà diverse come unica via per perseguire
i propri obiettivi, e la capacità di tenere assieme visione alta
e pragmatismo".
Centrale nella vita dell'Ateneo è la presenza di studenti e
studentesse, ribadita anche oggi nelle parole del presidente del
consiglio degli studenti Edoardo Giudici, che ha parlato del
Piano strategico di Ateneo, che coinvolge sia a livello di
dipartimenti che di direzioni, dei 30 anni di Opera
Universitaria e del piano Next Generation EU. "Ma la sfida più
importante che dobbiamo affrontare in quest'anno è proprio la
gestione del ritorno in presenza. Un momento che sta mettendo
alla prova gli studenti e le studentesse: un quarto di loro
manifesta, ad esempio, difficoltà di carattere psicologico
aggravate da questa situazione. Dobbiamo sostenerli, potenziando
il Servizio di consulenza psicologica di Ateneo e mantenendo gli
strumenti tecnologici che abbiamo sperimentato, negli ultimi due
anni".
A tenere la prolusione è stata quest'anno la
professoressa Fosca Giannotti, pioniera della scienza dei dati,
titolare della prima cattedra di informatica della Scuola
Normale Superiore a Pisa, individuata due anni fa come una delle
19 donne più influenti nel settore dal sito di informazione
scientifica KDnuggets.com, impegnato nel diffondere modelli di
ricercatrici e innovatrici di successo in un'area dominata da
uomini. La cerimonia si è conclusa con un videomessaggio della
ministra Maria Cristina Messa.
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