Calabria e provincia autonoma di
Trento sono attualmente le regioni/province autonome con i
valori già oltre le soglie previste per la zona gialla o a un
passo da lì. Quasi certamente, Trento potrebbe scongiurare
l'ingresso in zona gialla solo aumentando la capienza dei
reparti ordinari e delle terapie intensive. Lo indicano le
analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le
Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale
delle Ricerche (Cnr). Per quanto riguarda i ricoveri, "in
Calabria quelli nei reparti ordinari crescono linearmente con un
valore attuale pari a circa il 17%. Negli ultimi sette giorni la
curva delle terapie intensive è stata sotto la soglia del 10%
solo in un giorno e mostra un trend di stasi attorno a un valore
pari a circa il 10.5%. La Calabria - rileva Sebastiani - ha
quindi i numeri da zona gialla". Nella provincia autonoma di
Trento, "il 9 dicembre si è rilevato un salto del 2% per i
reparti ordinari (già in crescita), ora di poco sotto al 15%, e
un salto ancora più grande negli ultimi tre giorni, del 7.5%
circa, per le terapie intensive che sono ora a circa il 16.5%.
Si auspica - dice il matematico - l'aumento della capienza dei
reparti ospedalieri per scongiurare l'imminente superamento dei
limiti per la zona gialla". Dall'analisi risulta inoltre che la
Liguria "è al 13% di occupazione delle terapie intensive, quindi
oltre la soglia della zona gialla, con trend di crescita. Il 9
dicembre ha subito un brusco aumento, pari a circa il 2%,
dell'occupazione nei reparti ordinari, peraltro già in crescita,
e si trova ora al 13.5%, avvicinandosi così alla soglia del 15%
per la zona gialla". Nella provincia autonoma di Bolzano "la
curva dell'occupazione di pazienti Covid-19 nei reparti ordinari
è in stasi da circa 10 giorni attorno a un valore pari a circa
il 19%, mentre quella delle terapie intensive è in crescita
lineare con un valore attuale pari a circa il 18%".
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