La protesta proclamata
unitariamente in tutta Italia da Filt Cgil, Fit Cisl,
Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl, scatta anche in Trentino dopo
l'ennesimo tentativo di bloccare il rinnovo del contratto
nazionale degli autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre 2017.
Venerdì 14 gennaio, comunicano i sindacati, anche in provincia
di Trento il personale viaggiante (autobus e treni locali) e
quello delle biglietterie si ferma dalle 11 alle 15. Gli addetti
agli impianti fissi, all'officina e gli impiegati scioperano le
ultime quattro ore del turno.
La trattativa per il rinnovo è stata avviata e sospesa prima
dell'inizio della pandemia. A giugno del 2021, dopo tre
scioperi, si è finalmente giunti alla firma di un accordo ponte
che ha riconosciuto una "una tantum" per il triennio 2018-2020.
Da lì sarebbe dovuto ripartire il confronto per costruire
finalmente risposte concrete sull'aspetto economico e salariale.
A fronte, però, di un atteggiamento provocatorio e pregiudiziale
delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, emerso
chiaramente nel corso della trattativa - come confermano anche i
segretari provinciali Franco Pinna per Filt Cgil, Massimo
Mazzurana per Fit Cisl, Nicola Petrolli per Uiltrasporti e Paolo
Saltori per Faisa Cisal - il tavolo negoziale non ha portato a
nessuna soluzione condivisa e di fronte alla continua
indisponibilità ad affrontare il nodo salariale e normativo, se
non limitatamente alla questione ferie, i sindacati in accordo
con i lavoratori hanno avviato la mobilitazione.
"È giunto il momento di affrontare con serietà le questioni
legate al rinnovo del contratto e il miglioramento delle
condizioni lavorative, sia normative che salariali di una
categoria che da sempre responsabilmente, in qualsiasi
condizione, svolge un servizio pubblico essenziale, garantendo
il diritto alla mobilità dei cittadini. Un impegno mai venuto
meno nemmeno in questi due anni difficilissimi", concludono i
quattro segretari.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA