Scade oggi lo stop a discoteche
e sale da ballo deciso prima di Natale. Per il settore non solo
l'opportunità di ripartire ma anche l'occasione per chiedere una
revisione delle norme. "Le nostre imprese sono luoghi sicuri e
l'unico antidoto alla malamovida - afferma Martina Marosi,
presidente del Sindacato italiano sale da ballo - I ragazzi,
nonostante la chiusura di discoteche e sale di ballo, si sono
comunque ritrovati a trascorrere le notti in strade e piazze".
"Ad oggi - spiega Marosi - non sono più sufficienti sostegni
congrui per garantire a questo settore un futuro. Occorre una
visione a lungo termine. Per farlo è necessario mettere mano
anche ad alcune regole vetuste, mi riferisco in particolar modo
all'attuale normativa (risale al 1996) che disciplina le
capienze dei locali che prevede dei coefficienti di affollamento
più bassi di quelli previsti a livello europeo. Questo si
traduce in una perdita di competitività».
"Secondo le disposizioni - ha detto invece Fabia Roman,
presidente dei Pubblici esercizi di Confcommercio - le
discoteche potranno ospitare fino al 50% della capienza negli
spazi al chiuso e fino al 75% in quelli all'aperto. All'ingresso
sarà obbligatorio il controllo della certificazione verde
rafforzata, e all'interno dei locali dovrà essere rispettato
l'utilizzo della mascherina negli spazi comuni, ad eccezione
della pista da ballo: queste le prescrizioni imposte dal Governo
per la ripartenza. Il comparto però guarda avanti: il 50% della
capienza non è compatibile con la sopravvivenza delle imprese e
pertanto si è già al lavoro per arrivare in breve tempo al
100%".
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