"Andando avanti così rischiamo
di fermarci tutti". È l'allarme del presidente di
Fai-Confcommercio Trentino, Andrea Pellegrini, dopo che il
prezzo del gasolio, nell'ultimo anno, è aumentato del 32%. Altro
problema è la carenza ormai fisiologica dI autisti che sta
mettendo il settore dell'autotrasporto in ginocchio. "Il calcolo
è presto fatto - commenta Pellegrini in una nota - da due mesi a
questa parte il gasolio è aumentato più di 30 centesimi al
litro. Considerando che un camion consuma circa 1.200 litri alla
settimana, noi abbiamo un rincaro di 360 euro alla settimana.
Ciò significa quasi 1.500 euro al mese in più di spesa per ogni
mezzo. E solo per quanto riguarda il carburante. Tanto che se ti
fermi nelle aree di servizio, ti svuotano il serbatoio per
rubarti il gasolio. Meglio non va con l'LNG, cioè il gas
naturale liquefatto: a giugno 2021 per un pieno occorrevano 300
euro mentre ora ce ne voglio 1.100".
Il problema tocca tutti, spiega Pellegrini, ma in
particolare i piccoli padroncini: "Se continua così, loro
saranno i primi a sparire. Chi ha tre o quattro mezzi, ne ferma
uno o due. Il che vuol dire anche posti di lavoro che se ne
vanno. Vorrei precisare che la diceria che vuole oggi l'aumento
delle merci dovuto anche alle spese di trasporto purtroppo non è
del tutto veritiera: l'impennata dei prezzi sconsiderata ha
riguardato i container via nave. Il trasporto su gomma
dell'ultimo miglio, invece, non ha potuto ribaltare i costi
sulla committenza in modo proporzionale".
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