Nell'ambito dell'indagine sul
mercato di tamponi falsi a Pergine Valsugana e Trento, il
pubblico ministero Davide Ognibene ha chiesto e ottenuto il
sequestro dei Green pass di 44 clienti dei centri diagnostici
gestiti dall'infermiere 46enne Gabrielle Macinati. I clienti
risultano anche indagati per corruzione e falso e concorso in
accesso abusivo a sistema informatico. Tra loro figurano
impiegati, membri delle forze dell'ordine, insegnanti, un
dirigente provinciale e personale sanitario. Sono stati
individuati nell'ambito dell'inchiesta svolta, in parallelo,
dalla polizia giudiziaria della Procura di Trento e dalla
Guardia di finanza di Trento.
Per gli inquirenti, i clienti che si rivolgevano ai centri
erano disposti a pagare fino a mille euro per la certificazione
verde rafforzata, che si ottiene solo con la vaccinazione o con
la guarigione. Gli investigatori stanno incrociando i dati per
capire dove si trovavano le persone nel momento in cui sono
stati emessi i tamponi. L'ipotesi è che alcuni degli indagati
non si sarebbero neppure recati nei centri diagnostici,
ottenendo il Green pass attraverso una semplice telefonata.
I Green pass sequestrati hanno perso validità, e non potranno
più essere impiegati per l'accesso al luogo di lavoro.
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