L'andamento positivo dell'economia
provinciale registrata nel 2021 trova riscontro anche nei
risultati di bilancio delle Casse rurali del Trentino. Risultano
in crescita - riporta un comunicato - la raccolta, aumentata di
1,8 miliardi (+7,6% rispetto all'anno precedente) e i prestiti,
aumentati di 311 milioni (+3,1%). L'utile dei 14 istituti,
organizzati all'interno del gruppo Cassa Centrale Banca, è pari
a 75 milioni di euro; vi sono state oltre nove milioni di euro
di erogazioni ad alto valore sociale per i territori. Il
patrimonio complessivo supera i 1,5 miliardi di euro (+69
milioni).
Le masse intermediate segnano un incremento del 6,1%, per un
controvalore complessivo di 31,5 miliardi. Si conferma la
tendenza della clientela a privilegiare la raccolta indiretta
(+10,6%), e in particolare il risparmio gestito (+19%) rispetto
ai depositi e alle obbligazioni. La liquidità delle famiglie e
delle imprese resta elevata. È proseguito nel 2021 l'incremento
complessivo dei crediti netti (+3,1%, per un portafoglio
complessivo di 9,6 miliardi), che ha riguardato soprattutto le
famiglie (+6,4%); il dato delle imprese è sostanzialmente
stabile (-0,2%). Il 93,9% delle domande pervenute è stato
accolto. Calano le partite deteriorate lorde (-18%), che ora
pesano sul totale dei crediti per il 6,9%. Le sofferenze lorde
sono all'1,5% del totale dei crediti, con un tasso di copertura
al 90%. Sono stati accantonati oltre 260 milioni di euro per
rettifiche prudenziali (168 milioni di riprese di valore
consentono di ridurre del 24,2% l'impatto economico della
gestione del rischio di credito). Il Cet 1 ratio è pari al
23,5%. Il dato occupazionale è stabile, con poco più di duemila
dipendenti. La riorganizzazione del gruppo consolida la fiducia
dei 130.000 soci. I clienti sono oltre 491.000 (+1.630).
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