Spetta al 'parlamentino' della Svp
superare lo stallo nel braccio di ferro tra il governatore
altoatesino Arno Kompatscher e il suo assessore e collega di
partito Thomas Widmann. Il 'Parteiausschuss', il secondo organo
della Volkspartei dopo l'assemblea, è stato infatti convocato
per lunedì pomeriggio. Per superare l'attuale crisi interna, la
direzione della Svp lunedì scorso aveva chiesto le dimissioni di
quattro esponenti di spicco, che però solo il capogruppo Gert
Lanz e il segretario bolzanino Christoph Perathoner hanno
effettuato.
Kompatscher la scorsa settimana aveva revocato a Widmann le
competenze, ma l'assessore per il momento non si è dimesso,
pretendendo di essere sfiduciato dal consiglio che lo aveva
nominato. Lunedì scorso c'è stato un botta e risposta tra i due
durante la seduta straordinaria del consiglio provinciale,
chiesta dall'opposizione, e martedì Widmann ha chiesto
pubblicamente scusa in una breve conferenza stampa, proponendo
di continuare a collaborare in giunta, ma l'invito non è stato
accolto dal presidente.
Non solo Widmann, anche il vice segretario della Svp Karl
Zeller finora non ha compiuto il passo indietro chiesto dal
partito. L'ex senatore e avvocato di Kompatscher viene
sospettato da alcuni dirigenti del partito di aver passato alla
stampa le intercettazioni della procura di Bolzano, contenute
nel libro inchiesta sullo scandalo Sad, la società che ha
gestito per molti anni il trasporto pubblico locale in Alto
Adige. Lui nega e si limita a rivendicare che - come annunciato
da tempo - in autunno non si ricandiderà.
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