"I bandi per le residenze
universitarie e per le borse di studio hanno come obiettivo
avere un'università accessibile per i giovani indipendentemente
dalla propria residenza e dalle proprie condizioni economiche.
Con questi bandi siamo riusciti a portarci vicini a Germania e
Francia per l'entità delle borse, resta però un numero di
beneficiari inferiori. Su questo c'è ancora molto da lavorare
oltre al Pnrr che può essere un trampolino di lancio ma non può
bastare". Lo ha detto la ministra Maria Cristina Messa nel corso
della tappa di Trento di "Italia Domani - Dialoghi sul Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza", il ciclo di incontri
promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri sul Pnrr.
"Per i dottorati di ricerca, abbiamo pubblicato i primi
decreti per 7.500 borse e ce ne saranno altri nei prossimi anni.
L'idea è finanziare borse di studio per aumentare il numero dei
dottorati di ricerca che possono essere di grande impatto anche
per la pubblica amministrazione, per il patrimonio culturale,
per la transizione digitale e ambientale e per l'industria.
Trento avrà a disposizione circa 109 borse di cui 34 sui
dottorati classici, per la PA, per il patrimonio culturale per
green e digital, e la restante parte sono dottorati industriale
per cui si chiede la compartecipazione dell'industria per almeno
il 50% del finanziamento. Questo avvicina ancora di più i mondo
dell'Accademia con quelli della produzione e dell'innovazione
attraverso le figure dei dottori di ricerca", ha detto la
ministra.
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