"La produzione per i primi sei mesi
dell'idroelettrico in Trentino è compromessa". Lo ha detto
l'assessore all'ambiente della Provincia autonoma di Trento,
Mario Tonina, intervenendo sul tema della carenza di acqua e
delle richieste fatte dall'Autorità di bacino delle Alpi
orientali. Il Veneto, infatti, chiede che Trentino e Alto Adige
diano 20 metri cubi al secondo di acqua ciascuno. Ma la
situazione, a causa della scarsità di piogge e di neve durante
l'inverno, è delicata anche per trentini e altoatesini. Al
momento, nei bacini del Trentino, c'è un quinto dell'acqua che
normalmente si accumula in questo periodo. Non solo, se non
dovesse piovere nei prossimi mesi la situazione si aggraverebbe
e, se il Trentino fosse obbligato a concedere l'acqua richiesta,
si potrebbero configurare carenze per le riserve di acqua
potabile e per quella destinata all'agricoltura.
"Non mi sono sentito con Zaia - ha detto Tonina - ma le
informazioni che ho avuto sono arrivate dalla segretaria
Colaizzi. La nota è stata inviata qualche giorno fa a Provincia
di Trento e Provincia di Bolzano e ai responsabili di Regione
Veneto. Ci informa delle difficoltà oggettive che ci sono non
solo per il Veneto ma anche per le due Province autonome". La
richiesta è che Trentino e Alto Adige cedano 20 metri cubi
d'acqua al secondo. Una quantità che rischierebbe di complicare
ancora di più la situazione: "Vorrei ricordare che l'Adige in
questo momento ha una portata di 80 metri cubi al secondo. Non è
dire no al Veneto, ma si tratta di una difficoltà oggettiva che
abbiamo tutti. La disponibilità c'è, ma di fronte alla gravità
della situazione non sappiamo quanto. Al momento nulla", ha
detto Tonina.
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