Undici anni di carcere per tentato
omicidio, violenza sessuale e maltrattamenti. È la condanna
stabilita dalla Corte d'appello del Tribunale di Trento per un
44enne di origine tunisina a causa delle percosse e gli abusi
perpetuati nei confronti della moglie. L'uomo si trova in cella
a Verona. Lo riporta la stampa locale.
La vicenda è particolarmente drammatica perché coinvolge
anche la figlia della donna, testimone delle violenze. Fu lei, a
soli dieci anni, a chiedere aiuto ad un vicino di casa quando
l'uomo, nel 2018, aggredì la madre con una lametta e un coccio
di bottiglia. Arrestato dopo una notte di fuga, venne condannato
con rito abbreviato a sei anni per tentato omicidio. Le
successive denunce per maltrattamenti portarono ad un'ulteriore
condanna a otto anni e un risarcimento di 30.000 euro a favore
della moglie.
A quanto emerso dagli atti processuali, il 44enne abusava
della donna con l'obiettivo di vere un figlio e regolarizzare la
sua permanenza in Italia. Le percosse subite dalla donna le
hanno causato anche degli aborti. La Corte di appello ha
riformato la sentenza di primo grado stabilendo la continuazione
dei reati di tentato omicidio, maltrattamenti e violenza
sessuale, ricalcolando la pena a undici anni complessivi.
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