Circa 7.000 Schützen dalla
Baviera, dal Tirolo austriaco e dal Trentino Alto Adige hanno
partecipato al 26/o raduno delle regioni alpine in val Passiria.
Dopo la Santa Messa con il vescovo della diocesi di
Bolzano-Bressanone Ivo Muser, il saluto degli ospiti d'onore e
le onorificenze, le compagnie con i loro colorati costumi
tradizionali e le bandiere variopinte hanno sfilato per il
centro storico di San Martino in Passiria. "La storia del XX
secolo, con le sue ideologie disumane, deve restare un monito. E
la condanna della guerra di aggressione russa all'Ucraina è
credibile solo se ci battiamo con determinazione per la
convivenza pacifica, per l'unità nella diversità, qui nella
nostra comunità e ovunque in Europa", così il vescovo.
Sono poi intervenuti i presidenti Arno Kompatscher
(Provincia di Bolzano), Maurizio Fugatti (Provincia di Trento),
Günther Platter (Tirolo), nonché il ministro bavarese Michaela
Kaniber. "Il presupposto per un approccio rispettoso verso
l'altro è che coltiviamo consapevolmente e con fiducia la nostra
patria e le nostre tradizioni", ha detto il presidente. Fugatti
ha anche affrontato i valori "che sono gli ideali della
Europaregion Tirol, Südtirol e Trentino". "È nostra
responsabilità educare ai nostri valori e alle nostre
tradizioni", ha detto Platter. "Le Alpi sono e resteranno un
gioiello, o come si dice: è un dono di Dio, il resto è duro
lavoro", ha detto Kaniber.
Il comandante dell'associzione delle compagnie degli
Schuetzen Thomas Saurer si è detto dispiaciuto per il fatto che
gli Schützen tirolesi e bavaresi non sono potuti partecipare per
le norme in vigore completamente equipaggiati con sciabole e
fucili, "il simbolo della nostra capacità di difenderci".
"L'Alpenregionstreffen è un nuovo inizio in un momento
difficile. Anche se molte cose cambiano nel corso della storia,
rimane la nostra militanza, la nostra capacità e la nostra
volontà di difendere la patria", ha concluso.
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