"È urgente mettere in campo
iniziative per aiutare l'Africa a far fronte alle ripercussioni
economiche della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina". Lo
afferma il Gruppo Missionario "Un pozzo per la vita" Merano che,
come è emerso alla sua assemblea annuale, su richiesta di alcune
diocesi del Benin, sta mettendo a punto dei progetti per
sostenere, con la realizzazione di perforazioni per l'acqua
potabile e sistemi di irrigazione, piccole produzioni agricole
nei villaggi.
La crisi economica provocata dal conflitto, spiega
l'organizzazione di volontariato fondata da Alpidio Balbo,
provoca non solo la "riduzione delle donazioni che, ovviamente,
in una situazione come l'attuale si spostano verso l'aiuto ai
rifugiati, ma anche il peggioramento delle condizioni di vita
nei Paesi in cui opera il GMM che richiederebbe un potenziamento
degli interventi di solidarietà". Ad esempio, da un paio di
mesi, in Benin, beni di prima necessità come il pane hanno
subito forti aumenti, fino al 50 per cento, mentre, è diventato
difficile reperire carburanti. Di qui, la richiesta della chiesa
locale, in particolare delle diocesi di Abomey e Natitingou, di
sostenere progetti, che sono in via di definizione, per la
realizzazione di coltivazioni che possano soddisfare i bisogni
alimentari in alcuni villaggi.
All'assemblea è stato fatto anche il punto sui progetti
realizzati lo scorso anno e previsti per quello attuale. In
particolare, per ciò che riguarda l'acqua, nel 2021, anche con
il contributo della Provincia di Bolzano, sono state costruite
otto perforazioni in altrettanti villaggi, mentre altre sette
sono in cantiere per il 2022.
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