Si è tenuta in piazza Fiera l'11/a
cerimonia di laurea, organizzata dall'Università di Trento in
collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e con il
Comune di Trento. All'evento - informa l'ateneo - hanno preso
parte 440 neolaureati. A segnare l'avvio della cerimonia,
l'arrivo del corteo accademico, partito da Palazzo Sardagna,
sede del rettorato, e l'inno nazionale della Repubblica
italiana.
"L'università è una delle invenzioni umane più preziose che
ci siano: voi siete un pezzo di questa storia millenaria. Questo
è un brutto momento per il mondo, e per l'Europa in particolare.
Però avete imparato che avete la forza e le capacità per
superare queste difficoltà, e l'intelligenza per cambiare le
cose in meglio. Importante è che conserviate dentro di voi
quelle virtù (costanza, serietà, impegno) che vi hanno portato
qui stamattina a festeggiare la vostra laurea. L'auspicio è che
sappiate essere migliori di noi. Scommetto su ciascuno di voi,
per gli anni a venire", ha detto il rettore Flavio Deflorian.
Alla cerimonia, come testimonial, è intervenuta Chiara
Lucchini, laureata in Giurisprudenza nel 2017, avvocata e
operatrice legale del Centro Astalli Trento. "Mi sono resa conto
che la mia autonomia si basa non sull'essere indipendente, bensì
inter-dipendente con le altre persone. L'inter-dipendenza che ho
imparato e sperimentato grazie alla mia disabilità è diventata
l'approccio che scelgo di adottare in ogni ambito della mia
vita, nel quotidiano, semplicemente perché insieme è più bello.
Ciascuno e ciascuna mette ciò che ha e ciò che può, e
nell'insieme viene una meraviglia", ha detto Lucchini.
In rappresentanza dei migliori neodiplomati ha preso la
parola Davide Guidolin, laureato in Informatica e attuale
studente della magistrale in Artificial Intelligence Systems.
Dopo l'Inno alla gioia, è iniziata la consegna delle pergamene
prima a un gruppo di migliori dottori di ricerca e poi a
neolaureati. A concludere il programma, il canto del Gaudeamus
Igitur, inno universitario, la proclamazione da parte del
rettore e il lancio di feluche e tocchi sulle note
dell'Halleluja di Händel.
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