La Svp prende atto della sconfitta
al referendum provinciale sulla democrazia diretta in Alto
Adige. Solo il 24% degli elettori ha seguito l'invito della
Volkspartei e del partner di coalizione Lega di votare sì e
limitare in questo modo i referendum confermativi sulle leggi
provinciali. Il 76% ha invece votato no, mantenendo così
l'attuale regolamento. L'affluenza è stata appena del 22,7%, non
essendoci però un quorum il risultato è comunque vincolante.
Il segretario della Svp Philipp Achammer e il governatore
Arno Kompatscher in una nota congiunta ribadiscono che "il
risultato va ovviamente rispettato". Con la bassa affluenza -
secondo i due esponenti della Volkspartei - la popolazione
chiede però anche una "soluzione sensata" della materia.
L'attuale legge del 2018 resterebbe altrimenti inapplicabile e
deve tornare in consiglio provinciale per "adeguamenti tecnici,
per garantire davvero la democrazia diretta", spiegano Achammer
e Kompatscher, ribadendo la volontà al dialogo con le altre
forze politiche.
Il Team K considera il risultato del referendum "come un
forte segnale della società civile, un brusco risveglio per
l'Svp e le sue dimostrazioni di forza". Per la Sued-Tiroler
Freiheit gli altoatesini hanno detto "no" a una riduzione della
democrazia diretta.
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