L'incrocio tra un sistema
complesso, una burocrazia pesante e alcuni disguidi tecnici
rischiano di costare caro alle imprese turistiche trentine, in
particolare della ristorazione ma in generale di tutto il
settore. Il consueto fabbisogno di lavoratori stagionali extra
Ue (Albania e Bangladesh, soprattutto) è compromesso a causa dei
ritardi nel rilascio dei nulla osta previsti dal cosiddetto
Decreto Flussi. Lo dice in una nota Marco Fontanari, presidente
dell'Associazione ristoratori del Trentino e vicepresidente di
Confcommercio.
"Su 1.847 domande presentate in Trentino solo 765 sono
concluse. Il rimanente è ancora in attesa di una soluzione -
afferma - E se pensiamo che il nulla osta è solo una parte
della trafila - poi ci sono gli incontri con le varie Ambasciate
e l'organizzazione del viaggio - allora si comprende come il
tema sia particolarmente sentito. Apprezziamo gli sforzi sia del
Commissario del Governo, della Provincia e del Servizio Lavoro,
ma ora c'è bisogno di un'accelerazione. Il rischio è duplice: da
una parte molte aziende stanno già valutando di posticipare
l'apertura stagionale, dall'altra c'è il pericolo che venga
perso un capitale di competenze qualificato".
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