"Due anni e più di pandemia, ora
la guerra, impongono di avere tempi più lunghi per le imprese
per la restituzione dei prestiti. Se i tempi fossero ristretti
non si darebbe tempo alle imprese di potersi riprendere.
Pensiamo soprattutto al turismo, che comincia ora a respirare:
se diamo poco tempo, se non venissero allungate le scadenze,
molte attività non riuscirebbero a riprendersi". Lo ha detto
Antonio Patuelli, presidente di Abi, intervenendo al Festival
dell'economia di Trento sul tema "Le nuove frontiere del fare
banca".
Per quanto riguarda il credito alle imprese, di fronte a
segnali di "stretta", Patuelli ha ricordato che moltissime
imprese sono in salute ed hanno liquidità: "Non confondiamo i
prestiti con l'ammontare degli investimenti delle imprese,
perché molte non hanno necessità di ricorrere al credito. Lo
stesso vale per i mutui alle famiglie: c'è chi ha i soldi per
acquistare casa". Il presidente dell'Abi ha poi aggiunto che i
crediti sono regolati da norme, sul piano civile e penale, ben
precise: "I prestiti si fanno a chi dà garanzie di
restituzione".
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