Erano accusate di maltrattamenti
aggravati nei confronti di due minorenni, figli di una di loro:
cinque donne della Valle Aurina hanno patteggiato due anni e sei
mesi di reclusione a testa, oggi in tribunale a Bolzano davanti
alla giudice Elsa Vesco. Le cinque donne, non presenti in aula,
sono difese dagli avvocati Nicola Nettis e Mark Antonio de
Giuseppe, i quali hanno concordato il patteggiamento con la
Procura, in seguito al quale sono tornate in libertà.
Le cinque donne erano state arrestate a fine novembre e, dopo
aver trascorso un primo periodo di detenzione in carcere a
Trento, avevano potuto trascorrere gli arresti domiciliari
presso una struttura assistenziale in Veneto. Le donne, tutte
incensurate, si erano rese responsabili dei maltrattamenti nel
contesto di una quotidianità familiare caratterizzata da
fanatismo religioso: erano infatti vicine ad una vera e propria
setta. Nei loro confronti è stato emesso un divieto di
avvicinamento (distanza di 500 metri) ai luoghi frequentati dai
due minorenni, i quali sono tra l'altro alloggiati in una
comunità protetta segreta.
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