"Benno, come collega di lavoro,
era inaffidabile, soprattutto riguardo agli orari. Proprio a
causa dei suoi ritardi io mi ero arrabbiato con lui in
un'occasione, dicendo che non intendevo più fare delle lezioni
con lui. Benno mi sembrava riluttante a seguire le regole". Lo
ha detto, in tribunale a Bolzano, un insegnante, ricordando che
nel 2020 alla scuola media Aufschnaiter aveva avuto come collega
di lavoro Benno Neumair, il trentunenne ora a processo per
l'omicidio e l'occultamento di cadavere dei suoi genitori Laura
e Peter.
Oltre all'insegnante, sono stati sentiti altri due testimoni
convocati dalla difesa: il regista amatoriale bolzanino Edoardo
Giuriato ha raccontato che nel 2014 realizzò a casa di Benno un
cortometraggio per il Festival studentesco. Il cortometraggio
raccontava la storia di un figlio che uccideva il padre,
strangolandolo: una trama anticipatoria rispetto alla doppia
tragedia poi realmente accaduta, anche se in realtà si
tratterebbe solo di una coincidenza fortuita. Lo stesso Giuriato
ha spiegato infatti che Benno, all'epoca suo amico, gli prestò
la casa per le riprese ma non ebbe poi alcun ruolo nella
produzione del filmato, che probabilmente non ha nemmeno mai
visionato. Infine è stato sentito un dirigente della polizia di
Neu-Ulm, Thomas Merk, in relazione all'episodio del 6 luglio
2020 quando i suoi agenti intervennero per fermare Benno, che
con un coltello in mano aveva spaventato, pur senza minacciarla,
la sua fidanzata convivente. "Benno si voleva difendere da
nemici immaginari" ha commentato Merk. Prossima udienza il 5
settembre.
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