Dopo due anni di flessione a causa
della pandemia, gli ingressi al Museo delle scienze di Trento
(Muse) sono tornati a crescere, con oltre 108.619 visitatori nel
primo semestre del 2022 (quasi 4 milioni di visitatori
dall'apertura, avvenuta nel 2013). Nel 2021, l'ente ha
restituito all'economia locale, in termini di impatto fiscale
diretto e indiretto, una somma stimata di oltre 8 milioni di
euro (+37,29% rispetto al 2020). I dati emergono dal primo
"Bilancio di missione" del museo, uno strumento che comprende
dati aggiornati e interventi di importanti personalità del mondo
della cultura e dei musei, tracciano la rotta per affrontare le
sfide di un mondo in continua trasformazione.
Il bilancio 2021 chiude a 11.383.591 euro, di cui il 45% è
autofinanziato attraverso introiti per tariffe di ingresso e
attività, servizi di consulenza culturale e scientifica e, per
una percentuale del 10%, da elementi accessori (tra cui i
servizi). Al Muse lavorano 228 persone tra dipendenti e
collaboratori, l'età media è 41 anni; il 58% è di genere
femminile. Nell'ultimo anno, i fornitori del museo sono stati
più di 840, l'ammontare dei contratti è stato pari a 6.700.000
euro (+ 41% rispetto al 2020).
Lo scorso anno i ricercatori dell'ente hanno lavorato a 33
diversi progetti, di cui oltre la metà finanziati o cofinanziati
da enti esterni. I risultati ottenuti nel corso del 2021 si sono
concretizzati in circa 350 prodotti della ricerca, che
comprendono 86 pubblicazioni scientifiche specialistiche e
divulgative (di cui 51 su riviste), 19 report tecnici e 150 tra
corsi, attività di alta formazione, seminari e attività di
divulgazione. Le collezioni del museo, che spaziano dalla
botanica all'archeologia, dalla zoologia alla geologia, sono 336
e custodiscono un patrimonio di 5.607.500 reperti.
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