Attualmente, le imprese guidate
da donne in Trentino rappresentano il 18,5% delle 51.304
attività operanti in provincia, un valore di poco superiore a
quello dell'Alto Adige (18,2%), ma inferiore al dato nazionale e
a quello del Nord Est (entrambi pari al 20,6%). Lo certifica la
Camera di commercio di Trento, che allo scorso 30 giugno, aveva
nel proprio Registro 9.469 imprese femminili, in aumento di 111
unità, pari a +1,2%, rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il settore in cui le imprese femminili sono più presenti -
conferma la Camera di commercio - è l'agricoltura (1.964 unità);
ambito che, insieme a quello del commercio (1.839 unità) e a
quello del turismo (1.543 unità), costituisce oltre il 56%
dell'attività economica femminile dell'intera provincia. Seguono
gli "altri settori" 1 (1.437 unità), i servizi alle imprese
(1.347 unità) e il manifatturiero, energia e minerario (471
unità). Se confrontati con i dati del giugno scorso, i comparti
che riportano una maggiore crescita di imprese in termini
assoluti sono quelli dei servizi alle imprese (+84 unità) e del
commercio (+20 unità).
Il tessuto imprenditoriale femminile è composto
prevalentemente da micro imprese; quasi il 92% delle imprese
guidate da donne, infatti, non supera i 5 addetti e il 66% non
ha più di 1 addetto. "Considerando la serie storica dei dati,
che periodicamente l'Ufficio studi e ricerche della Camera di
Commercio elabora circa l'universo imprenditoriale femminile, -
commenta Claudia Gasperetti, coordinatrice del Comitato per la
promozione dell'imprenditoria femminile di Trento - è
interessante mettere in luce la costante crescita del numero di
attività guidate da donne dal 2018 a oggi. Si tratta di una
successione di annate segnate da incredibili difficoltà
sanitarie, economiche e sociali che, in termini complessivi,
hanno messo a dura prova la capacità di resistenza di numerose
imprese femminili, senza però minarne la sopravvivenza né
comprometterne la ripresa".
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