"Ricomincio da Trento e ne sono
ben felice. Pur essendo napoletano e tifoso del Napoli gradisco
molto il nord. È una realtà che dovrò capire e studiare. Mi
interessa essere vicino alla comunità". Lo ha detto il nuovo
questore di Trento, Maurizio Improta, incontrando la stampa
locale. Già capo dell'Ufficio immigrazione della questura di
Roma, direttore nazionale della Polizia ferroviaria e, poi,
questore di Rimini, Improta è stato suo malgrado uno dei
protagonisti del caso diplomatico legato al rimpatrio di Alma
Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov
espulsa nel 2013 con la figlia Alua e poi tornata insieme a lei
in Italia. Il neo questore di Trento era stato condannato in
primo grado nel 2020 ma nel giugno scorso la Corte d'appello di
Perugia lo ha assolto dall'accusa di sequestro di persona. "Sono
cose che possono succedere a chi lavora. Se qualcuno fa qualcosa
che ad un altro non piace si è liberi di denunciare ma non ho
particolari cose da aggiungere se non che questa prova è stata
abbastanza complessa", ha commentato Improta.
Sul suo mandato a Trento, Improta ha assicurato che "non ci
sarà nessuna sottovalutazione. Mi piace vedere i poliziotti e le
macchine di servizio che girano sul territorio, gli agenti che
si muovono, magari un giorno anche in bici, lo vedremo", ha
aggiunto. Sottolineando di voler "venire incontro alle esigenze
della comunità che chiede sicurezza". Il lavoro del questore, ha
proseguito Improta, "è organizzazione e sviluppo dei progetti, è
collaborazione con le istituzioni locali e mantenere i contatti
con Roma, perché senza le periferie il centro non esiste. Il mio
predecessore ha lasciato un ottimo ricordo e tutto quello che di
buono è stato fatto si deve mantenere e migliorare, se
possibile", ha detto il nuovo questore, che ha già incontrato il
presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti,
ed il vescovo Lauro Tisi.
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