Gli operatori del Soccorso alpino
del Trentino hanno ritrovato nella notte, a valle del sentiero
attrezzato Bepi Zac (a nord del Passo San Pellegrino), il corpo
senza vita dell'escursionista di 34 anni scomparso nella sera di
ieri. Le ricerche, interrotte verso le 3.30, con il recupero del
corpo a 2.550 metri di altitudine, sono scattate alle 21.15 di
ieri, a causa del mancato rientro dell'uomo, residente a Torino.
L'escursionista era partito dal rifugio Taramelli, in val di
Fassa, lasciando detto di voler percorrere il sentiero
attrezzato Bepi Zac per raggiungere Cima Uomo. Il corpo
dell'uomo è stato ritrovato nei pressi della forcella del
Ciadin, circa 200 metri più a valle del sentiero attrezzato. Si
ipotizza che sia caduto in un dirupo, in un tratto del sentiero
dove non c'è il cordino metallico.
Le ricerche, partite dopo la denuncia del mancato rientro,
hanno coinvolto gli operatori della stazione di Cento Fassa, che
hanno perlustrato la zona della Val San Nicolò, lungo il
versante nord di Costabella, mentre due squadre della stazione
di Moena hanno percorso il sentiero attrezzato Bepi Zac da passo
delle Selle, e perlustrato la parte a valle tra l'Om Picol e la
parete sud di Cima Ciadin e Cima Uomo. È stata attivata anche la
vicina stazione della Val Biois del Soccorso alpino veneto, per
perlustrare la parte sovrastante località Fuciade e la Val
Tegnousa.
Il corpo è stato individuato verso l'1.30. Dopo il nulla osta
delle autorità competenti, la salma è stata trasportata via
terra fino a Passo San Pellegrino.
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