Gli schuetzen tornano a occuparsi
dei cosiddetti 'relitti fascisti' in Alto Adige in una lettera
aperta, indirizzata tra l'altro ai governi di Roma e Vienna,
come anche al segretario generale delle Nazione unite e alla
commissione europea. I cappelli piumati contestano le
"falsificazioni nazionaliste della storia, come i nomi delle
località, delle strade e delle piazze fascisti". Sono - si legge
nel documento - "completamente fuori luogo nella Europa del 21/o
secolo e dovrebbero essere democraticamente eliminati
nell'interesse della popolazione locale", affermano gli
schuetzen.
"L'Italia persegue ancora in Alto Adige una politica di
simbolismi nazionalisti, che comprende monumenti, rifugi e
infrastrutture militari e che è del tutto anacronistica e
insensibile", dice il comandate Roland Seppi. Per questo motivo
gli schuetzen organizzano per il primo ottobre nel capoluogo
altoatesino una sfilata e una manifestazione per ricordare i
"100 anni della marcia dei fascisti su Bolzano. 100 anni fa i
fascisti spodestarono l'ultimo sindaco tedesco di Bolzano,
Julius Perathoner, e prepararono con un golpe l'italianizzazione
dell'Alto Adige". In questa occasione verrà presentato un
"manifesto per la giustizia storica in Alto Adige", così gli
schuetzen.
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