"Astenersi non significa entrare
in maggioranza. Significa solo prendere atto dei segnali che
sono pervenuti sul tema più importante che abbiamo sul
territorio, che è quello della difesa e dello sviluppo
dell'autonomia". Lo ha detto il presidente della Provincia di
Bolzano, Arno Kompatscher, commentando la decisione del suo
partito, la Svp, di astenersi sulla fiducia al governo Meloni
dopo la dichiarazione della presidente del consiglio che ha
parlato, per l'Alto Adige, di "ripristino degli standard di
autonomia che nel '92 hanno portato al rilascio della quietanza
liberatoria Onu".
"L'astensione è dovuta al fatto che c'è stata una netta
apertura, con una dichiarazione molto forte, indicando gli
standard del 1992 che era la nostra richiesta, altrimenti il
voto sarebbe stato contrario", ha chiarito Kompatscher. La frase
contenuta nel discorso programmatico di Meloni, ha aggiunto il
presidente altoatesino "non nasce oggi o ieri. L'avevamo chiesta
già ai governi precedenti. Ed è contenuta - prosegue - anche
nella missiva che la Conferenza delle Regioni ha inviato al
governo: sono solo due pagine in cui si segnalano le cose più
importanti da fare e c'è anche questo passaggio: attuazione
dell'articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001, in
cui si parla di adeguamento degli statuti al fine di
ripristinare le competenze perse".
Ciò vale per tutte le Regioni a statuto speciale, ma nel caso
dell'Alto Adige, sottolinea Kompatscher, "questo è anche oggetto
di impegno specifico di diritto internazionale nei confronti
dell'Austria, perché, "nel 92 l'Austria ha detto che era
compiuto quanto previsto dall'Accordo Degasperi-Gruber e quindi
non si può scendere da quella situazione perché altrimenti si
dovrebbe riaprire la vertenza internazionale". L'argomento sarà
affrontato anche con il ministro alle Regioni, Roberto
Calderoli, che Kompatscher incontrerà la prossima settimana.
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