Sono in aumento i casi di violenza
di genere rilevati in Trentino dalla Procura della Repubblica di
Trento. Lo ha reso noto il procuratore distrettuale, Sandro
Raimondi, intervenendo al convegno "Laboratorio formativo per la
rete antiviolenza provinciale: Legge 69 del 19 luglio 2019", a
Trento.
"Nonostante tutti gli sforzi, c'è un iceberg di sommerso che
possiamo stimare del 10-15% rispetto al denunciato. Il tema
delle indagini sui reati di genere per noi è importante tanto
quanto la lotta alle mafie", ha affermato Raimondi.
Nel corso dell'iniziativa, il procuratore ha presentato anche
l'accordo "Codice rosso", sottoscritto con l'Azienda provinciale
per i servizi sanitari. "Siamo l'unica Provincia - ha precisato
al riguardo - che ha istituito un servizio di questo tipo per il
cittadino, esteso anche alla Procura di Rovereto, con cui viene
messo a disposizione a costo zero un servizio di psicologi e
neuropsichiatri infantili per assistere le forze di polizia
nell'interrogatorio della vittima del reato".
A quanto riferito dalla dirigente della divisione anticrimine
della Questura di Trento, Anna Maria Maggio, lo strumento
dell'ammonimento si sta rivelando efficace. "Il provvedimento è
efficace nel 75-80% dei casi - ha dichiarato - perché
l'ammonito, nel breve e nel medio periodo, cessa la condotta
persecutoria".
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