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"È stata una nottata storica. Mi
hanno sorpreso i tempi, 3 ore e 15 minuti, con cui sono arrivati
i risultati delle elezioni per tutto il Brasile". Lo dice
all'ANSA Armando Stefani, presidente del Consorzio Brasil
Trentino, che raccoglie 6 associazioni che lavorano nella
cooperazione internazionale tra la Provincia di Trento e il
Paese lusofono, dove migrarono migliaia di trentini dalla fine
dell'800 alla metà del secolo scorso. In Brasile, ancora oggi,
esistono numerose comunità di origine trentina ed il legame è
ancora solido.
"Ho appena chiuso il collegamento con alcuni dei nostri
partner in Brasile"" dice Stefani dopo la vittoria di Lula su
Bolsonaro. "Nel Paese - aggiunge - c'era una grandissima
tensione, perché il Brasile è spaccato in due. Si sono
confrontate visioni molto diverse su tanti aspetti della vita.
C'era paura persino a parlare con il proprio vicino di casa, al
bar, perché non si sapeva per chi parteggiasse l'altro".
Due le sfide che si prospettano per il Paese ora, secondo
quanto riporta Stefani sentendo i partner in Brasile:
"L'economia e la pacificazione del Paese. Adesso - aggiunge il
presidente del Consorzio Brasil Trentino - c'è il rischio che
gruppi legati a Bolsonaro non accettino i risultati e che
all'interno del Paese si creino dei micro-conflitti che
potrebbero esplodere nei prossimi giorni".
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