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In Trentino Alto Adige è partito un
progetto per la presa in carico degli orfani delle vittime di
femminicidio e dei loro affidatari. Si chiama "Orphan of
Femicide Invisible Victims", ed è portato avanti
dall'Associazione coordinamento donne onlus.
"Da una mappatura di Eures abbiamo contato dieci orfani di
femmincidio in Trentino Alto Adige, due dei quali però si sono
trasferiti in un'altra regione. Sono tutti minorenni, fatta
eccezione per una persona", spiega all'ANSA Elisa Pisetta,
coordinatrice del progetto.
Il progetto, che è partito quest'anno ed è finanziato
dall'impresa sociale "Con i bambini", ha una durata di quattro
anni e coinvolge anche Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e
Friuli Venezia Giulia.
"Dalla prossima settimana partiremo con dei workshop interni
per la creazione di 'policy' specifiche per i minori. Stiamo
predisponendo anche attività per la formazione di insegnanti,
educatori, genitori e professionisti che operano nel settore, e
percorsi nelle scuole che inizieranno nei prossimi mesi",
aggiunge Pisetta.
L'obiettivo è avere delle linee guida di intervento
specifiche per i casi di femminicidio. "Sono previste anche
delle 'doti educative' - dice la coordinatrice del progetto -
che vengono stanziate per le esigenze dell'orfano, come un
percorso psicologico, un intervento educativo o i soldi
necessari a comprare il materiale scolastico".
Si prevede la presa in carico dell'orfano fino ai 21 anni.
"Nella fase iniziale ci sarà una valutazione dei bisogni in
collaborazione con le docenti dell'Università Vanvitelli di
Napoli. Con la collaborazione delle nostre psicologhe ed
avvocate, poi, garantiremo anche una presa in carico costante",
conclude Pisetta.
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