La Questura di Bolzano ha ricevuto
una segnalazione da parte di una donna di 75 anni residente nel
capoluogo riguardo un tentativo di truffa subito qualche giorno
fa.
L'anziana ha raccontato di aver riposto ad una chiamata
sulla propria utenza fissa da parte di una donna che, affermando
di contattarla per conto di una società commerciale, le aveva
prospettato di aver diritto a sconti su una serie di oggetti che
le sarebbero stati illustrati, su un catalogo, da un
rappresentante.
Effettivamente, alcuni giorni dopo, un primo rappresentante si
era presentato in casa e, senza mostrare alcun catalogo né
specificare la natura del vincolo, aveva concluso un contratto e
fissato con la signora un secondo incontro con un altro addetto
con cui avrebbe visionato il catalogo ed eventualmente
acquistato la merce.
Andato via il rappresentante, la donna non solo si era
accorta che il contratto la obbligava ad acquistare merce per un
valore di 4.000 euro all'anno, ma anche che era state indicato,
vergato a mano, come il vincolo avesse la durata di tre anni
(quindi per un totale di 12.000 euro di merce).
Nel caso adesso all'attenzione della Squadra Mobile, la
donna esercitava il diritto di recesso entro i 14 giorni dalla
stipula, così come previsto dalla legislazione in materia di
vendita porta a porta; nonostante questo, nella giornata di ieri
si presentava nella sua abitazione il secondo addetto, poi
identificato dai poliziotti della Squadra Mobile.
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