Nel Distretto forestale di
Cavalese, che comprende le Valli di Fiemme e Fassa, in Trentino,
il bostrico ha causato un danno di circa 690.000 metri cubi
diffuso su 3.270 ettari, su un totale di 1,47 milioni di metri
cubi (8.350 ettari) in tutta la provincia. Guardando nello
specifico alla Val di Fassa, sono circa 116.000 metri cubi di
legname colpito dal bostrico, per una superficie complessiva
interessata di 600 ettari, con un'evoluzione della situazione in
peggioramento di anno in anno: i comuni più colpiti sono quelli
di Moena (65.500 metri cubi e 250 ettari) e San Giovanni di
Fassa (27.500 metri cubi e 190 ettari). Una vera emergenza,
commenta l'assessora provinciale alle foreste, Giulia Zanotelli:
"La situazione è complessa ed appare dunque fondamentale una
sinergia tra tutti i soggetti interessati: per questo motivo
l'amministrazione provinciale ritiene strategico il confronto
con i territori in cui questa problematica è particolarmente
forte".
Per Zanotelli è necessaria interlocuzione con il Governo - anche
attraverso il lavoro della delegazione parlamentare trentina -
oltre che della collaborazione con le altre Regioni dell'arco
alpino. Prosegue intanto l'attività di monitoraggio attraverso
229 trappole distribuite in tutto il Trentino per verificare la
diffusione del bostrico. All'interno del Distretto forestale di
Cavalese le catture appaiono in costante aumento negli ultimi
anni. L'evoluzione della situazione appare ora difficilmente
prevedibile, in quanto legata alle condizioni meteorologiche.
L'individuazione di nuovi focolai è garantita dal personale
forestale, che garantisce in modo continuativo la sorveglianza
sul territorio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA